Tutto era riposto bene, come la biancheria di un corredo. Giorni di vita come pannetti ricamati. C’erano voluti gli anni per riporli in quel modo. I merletti come lettere in corsivo di storie scritte e di fatti. Con il tuo sguardo che infondeva calma li avevi allisciati. Avevi fatto in modo che si sistemassero per bene, l’uno sull’altra nei cassetti del mio comò. Lì dove con le tue mani li avevi accarezzati, chiusi, custoditi. Poi all’improvviso lo scempio. I cassetti sotto sopra, i pannetti tirati malamente fuori, stropicciati. E i merletti si sono rovinati, le maglie allargate. Tutto è rimasto per aria, come quando arrivano i ladri a profanare con mani estranee e sporche il tuo più profondo “tuo”.

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