Mia mamma è una persona molto particolare. Se cade un calzino, pure se bucato, mentre si stendono i panni, lei ti mette in croce fino a che non ti fai a vuoto quattro piani di scale per scendere giù a cercare di recuperarlo dal vicino che ha il giardino e che non c’è mai. Mia madre è un vero taluorno. Ti prepara la busta dell’immondizia da buttare e ti sfinisce con i suoi avvisi gravi “Guarda che si deve buttare l’immondizia”, proferito con lo stesso tono di frasi del tipo “Ricordati che devi morire!”  Mia madre ha la capacità di mettere al tappeto anche il più solido sistema nervoso con i suoi commenti. Se alla veneranda età di cinquant’anni decido, ad esempio, di lavarmi i capelli alle nove di sera, lei mi guarda e mi dice “ma adesso ti devi lavare i capelli?” Mia madre anche se decido di lavare i capelli alle dieci di mattina mi guarda e mi dice: “ma adesso ti devi lavare i capelli?”. Mia madre è una persona estremamente sincera. Non fa mosse, come si dice dalle parte mie, non si prodiga cioè in complimenti ed effusioni, non ama le formalità. Non ha mai amato troppo cucinare e, soprattutto, cucinare troppo. Non sopporta le provviste e il frigorifero lo deve tenere quasi vuoto. Quando è un po’ pieno le viene come una crisi di ansia e lo deve svuotare. Mia madre le feste non le ha mai amate. E’ felice quando finiscono.

Mia madre mi fa incazzare. Dio mio quanto mi fa incazzare! Lei è difficile che vada a trovare qualcuno, anche noi figli.  Quest’anno a Roma è invece venuta e ci è rimasta quattro mesi e mezzo per starmi vicino. Mi diceva “a costo che è l’ultima cosa che faccio, ti sto vicino. Poi posso pure morire.”  Mia madre credo sia la persona che più mi fa incazzare al mondo ma lei ci passa sempre sopra, non ci fa nemmeno caso. Lei mi ha sempre detto che le cose se le dimentica e che io invece c’ho un brutto carattere perché le cose, al contrario suo, non me le dimentico perché sono permalosa e ci rimugino sopra come un tacchino. Quando stava qui a Roma mi inseguiva per la casa con la scopa e raccoglieva i capelli che mi cadevano per le cure che stavo facendo. Lo faceva per evitare che me ne accorgessi e per quelli che io vedevo mi consolava ripetendomi che sarebbe tornato tutto come prima. Mi sono ricresciuti i capelli e lei aveva ragione. Non vedevo l’ora di farglieli vedere. Anche il tema di mio figlio le dovevo mandare. Lo aveva scritto da poco ed era un tema molto bello, con un senso poetico che le avevo letto al telefono. Ma io in questi ultimi giorni ero così tanto distratta. Così assorta nelle mie sensazioni.

Che erano nere, maledettamente nere.

Mia madre l’11 maggio ha avuto un ictus ed è entrata in coma. E’ ora da sola in un luogo tra la vita e la morte e io posso solo pensare e pensare e ricordare e ripensare. A tutte le cose  che mi aveva detto, ai segnali che non ho capito, a tutto quello che non le ho detto. E non mi do pace. Non mi do pace, che l’unica cosa che posso fare è scriverle qui sopra mentre lei muore.

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2 thoughts on “Mia madre”

  1. La mamma, un vuoto nel cuore quando manca, ci sono passata da poco ed ancora ogni tanto mi dico ora le telefono e glielo dico che le voglio bene! Coraggio cara amica.

  2. Tua madre è forte. Supererà anche questa nel migliore dei modi. Vedrai Ale lo farà per te per Roby e Giamma, Viola e Giulio, perché avete ancora bisogno di lei. Della mamma, si ha sempre bisogno e lei lo sa. Un abbraccio grande, grande. 😘😘

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