Il tempo passa veloce, dicono che dopo una certa età cominci davvero a correre in fretta. In effetti le lancette di orologio si susseguono in frenetici tic tac mentre giorni sempre più liquidi gorgogliano e vengono risucchiati come l’acqua che scende nei lavandini intasati. Non c’è tregua e tutto corre. Vertiginosamente corre. E arriva. E poi pure passa.
Il pensiero del tempo a volte mi ripara. Quando lo dilato, lo espando e lo immagino come una strada lunga che mi separa da eventi che mi preoccupano. Mi ci rifugio, nel tempo, convincendomi che appunto “c’è tempo” e che percorrendo quella strada poi tutto si sistemerà, comprese le ansie e le paure. Un’ottimistica visione del lungo termine che illumina fiocamente il pessimismo del breve. Poi arriva quel punto esatto del tempo in cui il breve e il lungo termine si incontrano e uniscono e il pessimismo e l’ottimismo si fondono tra loro generando uno stato d’animo che a conti fatti dovrebbe essere neutro. In effetti, come si suol dire, la matematica non è un’opinione, i più e i meno si annullano e si rimane in pareggio. Così oggi, in questo punto di equilibrio matematicamente neutro, realizzo che “l’evento” che mi sembrava così lontano è invece tutt’al più “così vicino”. Per una come me definire evento qualcosa che mi riguarda mi pare già troppo, appunto “un evento”, al quale, però, alla fine mi convinco che sia giusto adeguarmi benchè in questo autoeventizzarmi  io non possa farne proprio a meno di dirlo che non lo penso nemmeno di striscio che questo mio evento sia quello dell’anno. Per onestà, che non sono tipo da sbandierare ai quattro venti quel che non penso: non l’ho scritto mica io il capolavoro dell’anno! Quel che io ho scritto, però, qualcuno del mestiere ha ritenuto che fosse degno di diventare un libro. Dunque una bella cosa davvero! Della quale uno dovrebbe andare anche fiero e della quale poi è forse giusto parlarne dal vivo. Per chi vorrà ci incontriamo quindi per farlo mercoledì 13 marzo alle ore 19 presso la libreria “AltroQuando” di Roma in Via del Governo Vecchio, 82 con la casa editrice La Ruota, che appunto nel mio libro ha creduto, e il giornalista e agente letterario Francesco Toniarini Dorazi che ne parlerà insieme al giornalista Giampiero Castellotti, Presidente di “Forche Caudine”, l’associazione dei molisani che vivono a Roma, che con la sua splendida recensione mi ha riempito d’orgoglio! QUI Sulle loro e le mie parole aleggeranno le note della buona musica del maestro Francesco Mazzeo, che ci terrà compagnia con la sua chitarra. Invitati tutti: campobassani doc, romani di sette (ma anche meno) generazioni, isernini dalle ampie vedute, tutti i molisani in generale e soprattutto tutti i fuorisede, da ogni dove!


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