In effetti io non lo so che significa camminare leggera. Non l’ho mai saputo e non l’ho mai fatto, nemmeno quando ne ho avuto la possibilità. Figurarsi oggi che la costituzione si è, per così dire, irrobustita, irrigidita, direi piuttosto appesantita. C’è che io i piedi è proprio una vita che ce l’ho ben piantati per terra. Forse perché sono nata a gennaio e, gennaio, si sa che ci dà giù pesante anche se io, credo di averlo già detto, comunque io…gennaio me lo immagino bello. A me, in quanto ad immaginazione, è difficile che qualcuno mi batta. Che dunque lo posso pure immaginare di camminare leggera e quanto più il mondo che mi circonda è pesante, tanto più a me viene proprio da dentro una gran voglia di immaginarmi leggera. Al punto che alla fine io leggera mi ci comincio davvero a sentire. E quanto più i muri che il mondo mi costruisce intorno sono pesanti, tanto più io mi alleggerisco, quasi a diventare una piuma che vola nel cielo. Su quei muri pesanti immagino allora di farlo pure io quel gesto di togliermi una gomma dalla bocca e attaccarcela sopra. “Perché in fondo, questo c’è da dirlo, cosa c’è di più scemo e leggero del gesto di togliersi dalla bocca una gomma e attaccarla su un muro?” Così, senza troppo pensare, disinvoltamente. Solo tanto per dire o per meglio dire, tanto solo per immaginare. Di essere leggera e di lasciarmeli indietro i muri, sì proprio quelli pesanti…e anche parecchio schifosi.

“Io gennaio me lo immagino bello. Storie di una fuorisede” di Alessandra De Blasio La Ruota Edizioni

Campobasso – Muro con gomma.
Share:

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.