La mia anima pesa. Sarà per questo che ho un difetto di vita. Che le cose nell’universo, tra i più e i meno, devono sempre compensarsi. Io sono nata con un difetto di vita. Del resto si nasce spesso difettando di qualcosa. Io, ne sono certa, sono nata difettando di vita. Deve essere stato che la mia nascita non è stata delle migliori. Convulsa, con tanto di cordone attorcigliato stretto al collo, che per poco non ci lasciavo le penne. In effetti, con tutta la fatica che ho fatto per nascere, deve essermi  successo qualcosa dentro. Come se lo sforzo mi fosse rimasto impresso, lì, proprio sull’anima. A sommarsi a quei ventuno grammi che si dice pesi, l’anima. Stanti così le cose, la mia peserebbe ventuno grammi e lo sforzo di nascere viva. Mentre un po’ della mia vita deve essersela data a gambe, spaventata.

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