Le foglie secche accumulate sui marciapiedi ad agosto potrebbero non essere quelle dell’autunno passato. Magari gli alberi si seccano pure ad agosto e tocca pure farla finita di dare sempre tutta la colpa alla Raggi, anche delle foglie secche in estate. Piuttosto i condizionatori dovrebbero essere vietati, che fa caldo e fa caldo, pazienza, fa caldo. E tocca farla finita anche sempre di lamentarsi sempre, del freddo, del caldo, degli uomini, delle donne. Anche se a volte le donne hanno certe pretese nei confronti degli uomini, che se un uomo è rude e perché è rude, e se un uomo è dolce e comprensivo e sì, però, perché è così dolce e comprensivo, e che se a un uomo gli piace il calcio e perché gli piace il calcio e se invece a un uomo non gli piace il calcio e perché non gli piace il calcio. Sì però pure gli uomini…a volte hanno certe convinzioni sulle donne, che se una donna oggi si fa bella mica è sempre perché deve piacere all’uomo. Anche se poi, in effetti, a pensarci bene, ce ne stanno di donne che ancora si fanno belle solo perché vogliono piacere all’uomo. E sì che le donne però sono un tale casino. Che se gli tiri un pizzicotto per affetto se la prendono che pensano le stai dicendo sottointeso che è grassa. E poi quando diventano mamme ci mettono una vita a ritornare donne e, a proposito, la pancia di quella ragazza incinta è troppo rotonda. Forse perché è un maschio che se fosse stata femmina la pancia, sì, sarebbe stata molto più a punta. Ma poi che cazzata è questa della pancia tonda e a punta? Certo che ne inventiamo di cose a questo mondo. Sempre lì a generalizzare le differenze tra maschio e femmina. Che poi pancia tonda o a punta, figli maschi e figlie femmine, alla fine le mamme restano mamme a vita tutte e a volte non ci tornano proprio più a essere donne. Sì va bene ma non è solo che uno è mamma. E’ che proprio a un certo punto per certe cose ci si sente ormai fuori tempo massimo. Ma fuori tempo massimo da che? No, non si può proprio concepire una cosa simile. Ma sì, dai che mamma o non mamma la bellezza sfiorisce comunque e a volte si lascia passare che nemmeno ti sei accorta di averla mai avuta. Benché, in effetti, forse si può ritrovare. Che basta porsi l’obiettivo e si riemerge come Venere dalle acque. D’accordo ma tocca far passare questo periodo dell’estate perché le vacanze si sa come vanno a finire. Si torna a casa, in Molise, e tra mozzarelle e caciocavalli non è così semplice ritrovare la bellezza perduta. Meglio rimandare il proposito a quel momento esatto dell’estate in cui avverti da lontano che la sua fine è poi vicina. Però santa Pace io mi dovrei lasciare andare un po’ di più ogni tanto, che se lo facessi un giorno magari potrebbero ritrovarmi vestita come il pirata avventuriero pieno di donne che si ferma al bar sotto casa di Gianluca a raccontare storie. Altro che le magliette a rete e fuori moda che mi metto! Livio me lo diceva sempre che mi vestivo male e che mi vestivo pure da uomo. Che quando mi mettevo gli stivali mi diceva che sembravo il vigile Celletti. Va bene che Livio mica fa tanto testo. Pure a Maria, quando la incontrava, le diceva sempre ” e mettitelo un poco di rossetto!”. Ma lui ha le sue convinzioni in fatto di donne, che una è donna solo con le scarpe col tacco e nemmeno tutte vanno bene. Che se per caso il tacco è quello con la zeppa, apriti cielo…Se dovessi dar retta a Livio mi sentirei meglio nei panni di un maschio. E comunque l’arietta della sera d’estate è bella davvero, soprattutto su un muretto sotto casa. E ridendo e parlando e scherzando su questo muretto si è fatta una certa e domani, sì siamo ancora in pochi, ma ci tocca ancora lavorare e allora buonanotte, che bella serata, peccato che sia gia’ passata!

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3 thoughts on “Chiacchiere al muretto”

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