A me la montagna non mi è mai troppo piaciuta. Sarà perché nella mia vita ho amato sempre più il mare, quello bello e calmo della sera al tramonto. Tanto che, la montagna, io l’ho sempre guardata un po’ di traverso, come dire con lo sguardo un po’ torvo. Forse per via dei miei ricordi di infanzia, quando nelle giornate di sole e di neve, ci salivamo felici per poi scivolare sulle discese lisce e bianche con uno slittino rosso. Ed era bello e pure divertente fino a quando all’improvviso il sole calava e tutto diventava scuro. E quello scuro era così repentino e veloce che a me la sensazione di malinconia che mi prendeva era fredda, imponente ed altera, proprio come una montagna sul cuore. Una sensazione dunque piuttosto pesante, tanto da essermi rimasta dentro, che è vero che ci sono cose che a un bambino gli restano dentro proprio per sempre e che si ritrovano ancora nelle giornate, sì anche quelle  di sole, da grande. Così, ancora, se penso a questa montagna dei miei ricordi a me torna in mente il cielo bianco un tutt’uno con le distese vaste di neve. Ed il silenzio ovattato del freddo che se mi concentro, sì, mi pare proprio di sentirlo quell’unico rumore che era  il mio respiro che si vedeva pure uscire dal naso. C’è che io, a parte questi pochi ricordi, la montagna non l’ho mai conosciuta davvero, nemmeno se ci sono salita qualche volta in estate, forse un po’ troppo affaticata, a guardarli da vicino e colorati quei suoi paesaggi incantati. E così io sopra una montagna sinceramente preferisco salirci col pensiero tanto che, quando poi ci penso, io me la immagino alta, silenziosa e calma. E me la immagino dopo il tramonto di una sera d’estate, quando il giorno sta proprio lì per finire e la notte si affaccia dietro la luna e le stelle. Finanche profumata me la immagino questa mia montagna solo pensata, di fiori ormai addormentati, di aria pulita e di legno, di rami e di tronchi, di pietre e di terra. Me la immagino fresca al calar della notte di una giornata calda. E mi appare bella questa montagna, saggia e paziente come un vecchio con la barba bianca. Lo sguardo mite e gli occhiali abbassati sul naso, a rimirarsi la vita che le scorre di sotto. Me la immagino così questa montagna solo pensata, sotto le stelle di una notte d’estate e un silenzio che mi farebbe sentire più forte il mio cuore. Sotto il cielo nero e vicino, che il cielo in montagna è davvero più vicino che altrove tanto che quasi sembra di poterlo toccare per vedere finalmente cosa c’è dietro.

Io su questa mia bella montagna così immaginata approfitterei di sicuro, me ne starei per un poco e da sola a parlare con Dio.

 

Letture sotto le stelle – 11 agosto Monte Cardito a cura di Angelo Marsini. Disegno di Stefania Mirra.

 

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2 thoughts on “Una montagna, una notte… (La mia montagna solo pensata)”

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