Lei pensava che capire il mondo fosse una battaglia persa. Per questo ci aveva rinunciato che era ancora bambina, quando se ne rimaneva appartata per gran parte delle sue giornate a giocare con gli insetti mentre i grandi si curavano poco di lei e non facevano altro che fumare e sputare rabbia, tra una boccata e l’altra, contro la vita. Nel frattempo era diventata una donna sulla trentina, alta e spigolosa, senza nessuna tenera sporgenza a connotarle qualcosa di materno o femminile addosso. Uno di quei corpi duri e legnosi dove un’anima fa fatica a trovare riparo. Aveva occhi che parevano senza anima. Forse perché l’anima, quella poveretta, a furia di sbatacchiarsi dentro quel corpo così duro e pieno di spigoli, aveva deciso un bel giorno di ritirarsi in qualche nicchia e così, accucciata ed appartata, si era come dileguata. Al mondo ci aveva rinunciato soprattutto per pigrizia. Avvertiva che le diversità tra gli esseri umani, tra le loro differenti vedute e percezioni, tra il sentire di alcuni e il non sentire degli altri, suggerivano a gente come lei di rimanersene sola nella vita. Ogni anima una storia e tutte le storie linee parallele. Anche se vissute insieme, destinate a non incontrarsi mai. Era convinta che questo spiegava la diversità dei volti delle persone, dei loro corpi, la cui impossibilità materiale di unirsi portava sempre e comunque ad uno struggente quanto vano sforzo di avvicinarsi pericolosamente,  al punto da farsi  solo del male. Cosi’ afferrava momenti e un attimo dopo li lasciava andar via con una certa fretta, e anche un po’ di noncuranza, per timore che potessero in qualche modo non sfuggire mai più. Il malessere che a volte ne provava era solo un lontanissimo quanto vago ricordo di un qualcosa che si faceva sempre più distante. Qualcosa di lontano e fintamente inoffensivo, come quasi morto. Quel quasi che segna spesso il passo del destino, molto simile a quelli, ai tanti altri, in bilico su un qualsiasi quasi, del quale, in tempi non sospetti, è impossibile fissare confini. Quel che restava non morto dentro quel quasi, si guardava bene dal farsi trovare. E se solo per un attimo si fosse fatto guardare, così, anche solo di sfuggita, lei, forse, si sarebbe potuta ancora salvare.

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