Al rifugio siamo pronti, è presto,

cielo azzurro, sole, il verde carico dei prati,

un vento insistente e fresco

scende giù dalla sella

e muove l’erba alta come onda marina.

 

Saliamo il sentiero

e ci alziamo di visuale sopra il rifugio.

 

Si guadagna quota rapidamente,

il percorso è breve e il passo procede

aiutato a tratti dalle mani

che cercano e trovano facili prese nelle rocce

che incassano i piccoli salti del sentiero.

 

All’orizzonte pietroso sopra di noi

affiora la sagoma scura del pilastrino di vetta

cinto alla base da una corona

di colorate bandierine di preghiera.

 

Siamo soli e godiamo dell’attimo

di ventoso silenzio mentre lo sguardo

gira l’orizzonte, aperto sulle montagne conosciute

che chiamiamo a voce una a una.

 

Sfilo il libro di vetta dalla scatola di ferro

alla base del pilastrino e lo apro.

Scrivo qualche riga che mi aspetterà quando tornerò.

 

Come le altre volte anche oggi

ci salutiamo lasciando al vento la tua presenza,

ricordo di tante volte insieme sulle nostre montagne.

 

Delio, ciao e a presto.

 

Nella certezza di ritrovarti

ora anche su questa cara montagna

inizio a scendere.

 

angelo

 

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