Con Gianluca  quest’anno ci siamo salutati per le vacanze estive con l’interrogativo se la vita sognata fosse davvero migliore della vita reale, riproponendoci di meditarci sopra. Gabriele, dall’alto del suo raziocino, ha subito liquidato la questione “marzulliana” con un deciso: “la vita è una sola, ed è quella reale”. Insomma quasi a dire che le nostre riflessioni sono in realtà uno spreco di tempo e fatica. Ci ha un po’ guardato di sbieco ed è tornato alla sua pasta al pomodoro.

La questione mi ha sufficientemente interessata, non essendomelo mai posto l’interrogativo: “se la mia vita fosse stata la somma di tutto quello che ho sognato durante tutta la mia vita, questa sarebbe stata migliore o peggiore della mia vita?”

Sì, lo ammetto, il tutto si aggroviglia sufficientemente su sé stesso, però l’interrogativo me lo sono custodito bene a mente, contenta di avere qualcosa con cui riempire le oziose ore vacanziere.

Poi però, siccome devo ammettere anche una sempre maggiore consapevolezza di pensiero limitato, soprattutto a confronto con le altitudini del pensiero altrui, sono rimasta in qualche modo perplessa dalla mancanza di risposte al riguardo. Forse perché io ho sognato un po’ troppo ad occhi aperti nella mia vita e i sogni fatti così, appunto ad occhi aperti, è improbabile che non siano belli. A volte, anzi, direi che lo sono così tanto che a confronto la vita reale cosa vuoi che sia a confronto! No, decisamente non c’è gara.

Se però il sogno è quello che la nostra mente genera in quel misterioso stato di inconsapevolezza che è, appunto, il mondo dei sogni, come sarebbe mai stata la vita sognata? Io se dovessi descriverla, la vita sognata me la immagino come il rovescio di una maglia, una di quelle con i disegni lavorati che se li capovolgi non ci capisci più niente ma che sono invece il disegno stesso. In fondo la vita sognata non è altro che vita filtrata dalla nostra mente, rielaborata a nostra insaputa, capovolta e rovesciata appunto come il disegno di una maglia di lana.

Ad ogni modo, se la mia vita fosse stata quella sognata, sicuramente per me sarebbe stata una vita discontinua, a periodi ricorrente, qualche volte ripetitiva, a tratti paurosa, e di certo molto ma molto stramba. Insomma, a conti fatti forse da non preferire alla vita reale, che anzi meglio tenersela stretta, a confronto.

Comunque, sarà stato il tema trattato o solo una bizzarra coincidenza, io stamattina mi sono svegliata da un sogno bellissimo, che erano anni che non ne facevo uno così. E sì, c’è da ammetterlo, che quando capita una cosa del genere ci metti sempre un po’ a separarti da quella sensazione che ti avvolge il cuore, quasi fosse quella la vita, la vita vera.

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6 thoughts on “La vita sognata”

  1. Se posso inserirmi nella tematica dell’estate da voi intavolata in mia assenza, il mio modestissimo parere è che talvolta la vita reale è anche meglio di quella sognata perché ti propone delle situazioni che mai saresti stata in grado di immaginare! Ovviamente ciò può succedere sia per le cose belle che per quelle ….. che lo sono di meno.

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