29 km di passi.

Lasciata Las Herrerias alle 6 ci fermiamo a La Faba, iniziando così il tratto in salita verso O’Cebreiro, per fare colazione.
Il cielo è nuvoloso, l’aria fresca e speriamo di poter vedere, percorrendo il percorso più alto della tappa odierna, il bel panorama sulla Galizia.
Ma è una speranza vana che dobbiamo abbandonare non appena riprendiamo il cammino da La Faba. Infatti nuvole basse ci avvolgono e ci tolgono visibilità. Il paesaggio è bello verde, ginestre fiorite, è dopo Laguna di Castilla troviamo il cippo di confine tra Castilla y Leon e Galizia. Entriamo quindi in questa ultima regione spagnola in un’atmosfera “inglese”, brumosa, con un suo fascino. Pascoli e colline ma anche molti alberi, anche secolari, ci accompagnano. Infreddoliti arriviamo al piccolo borgo di O’Cebreiro (1330 m) e a fianco della chiesa di Santa Maria rendiamo un omaggio dovuto a Elia Valina, storico parroco di O’Cebreiro, morto nel 1989, fautore della rinascita del Cammino: nel 1984 segnò per intero il percorso francese con le frecce gialle a vernice, divenute poi simbolo del Cammino stesso.
Sotto una leggera pioggia proseguiamo e, passato Linares, giungiamo all’Alto San Roque (1270 m) dove è collocato il Monumento do Peregrino.


Passiamo Hospital de la Condesa e transitiamo per l’Alto do Polo (1335 m), quindi, percorrendo la traccia vicina alla strada, segnata come “Camino Complementario” giungiamo a Fonfria, dove facciamo sosta per la colazione di metà mattina. Qui incontriamo Nadia, ragazza di Udine, volontaria della Protezione Civile, che ha lavorato nelle zone terremotate del reatino. Smette la pioggia e riprendiamo il cammino e in discesa viene fuori un caldo e confortevole sole e si apre il panorama sul paesaggio che stiamo attraversando. Con rammarico pensiamo a quello che avremmo potuto vedere da più in alto. Dopo Filloval su sterrata ombreggiata arriviamo a Triacastela passando davanti a un castagno che la targa al suo fianco ci informa avere un’età presunta di 800 anni.

 


A Triacastela in tre (Carlo, Guido e io) alloggiamo all’albergue Complexo Xacobeo, mentre Gino in una pensione vicina dove lo raggiungeranno la moglie, Adriana, la cognata, Alessandra, e un’amica, Flavia arrivate da Rieti per fare con noi l’ultima parte del Cammino.

 

Da domani saremo in sette. Ultreya!

Angelo e Carlo

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