25 km di passi

I chilometri stanno tutti nelle gambe, nei piedi e nella schiena.

Dopo la faticosa e lunga giornata che ci ha portato a Ponferrada, quella di oggi si presenta come una tappa tranquilla, quasi da fare in scioltezza ma anche da non sottovalutare troppo.
I chilometri fatti in ventuno giorni stanno nelle gambe, anzi nei piedi, e nella schiena, lo zaino certo non perde peso, però c’è una carica di energia positiva dentro che spinge ad andare avanti, vedendo sempre più avvicinarsi Santiago. Con oggi siamo a circa 186 km dalla Praza do Obradoiro.
Quando si comincia a camminare, ogni mattina, la giornata può regalarci sorprese di ogni tipo, sensazioni e impressioni che la distingueranno dalle altre. La partenza, dopo la colazione al bar collegato all’hostal, è qualche minuto dopo le 7. Il sole lo vediamo sorgere percorrendo i viali cittadini che ci portano alla periferia e subito passiamo davanti al piccolo santuario della Iglesia S. Maria Compostilla, poi l’abitato di Columbrianos, fiancheggiando l’Hermita di San Blas. Bordo strada arriviamo a Fuentes Nuevas: notiamo delle vecchie costruzioni inagibili tipiche dell’architettura contadina.

A Camponaraya è evidente che ci troviamo in un territorio, il Bierzo, centro della viticoltura e della produzione di vini. Dovunque si guardi lungo il cammino sterminati appezzamenti con filari di viti che modellano la superficie gibbosa del terreno con geometrie rigorose.
A Cacabelos scopriamo un piccolo gioiello: la Capilla San Roque, poco più di una stanza, carica di oggetti e immagini sacre e possiamo timbrare la credenziale. Sosta per una seconda colazione.
Per Villafranca del Bierzo restano circa 9 km, ne abbiamo fatti 16, quindi si riparte. Carlo, con una volontà encomiabile, procede anche se è evidente il gonfiore della tendinite, ma non si arrende.

L’attraversamento di questi appezzamenti a vigneto, con continui saliscendi, prima bordo asfalto poi su sterrata, con l’aumentare del caldo, sembra non finire mai. Superiamo Pieros sulla strada asfaltata poi iniziamo un’ampia curva del percorso che ci porta a Valtuille de Arriba e poi con saliscendi che sembra si moltiplichiamo tra vigne e molti alberi di ‘cerezas’, finalmente Villafranca del Bierzo appare al termine di una lunga discesa che ci porta a passare di fianco alla Iglesia de Santiago e, attraversata tutta parte centrale del borgo, superato il ponte sul rio Burbia, arriviamo all’albergue de la Piedra e con altri 300 metri mettiamo piede all’Hostal El Cruce, nostra base odierna.

Carlo non nasconde la sofferenza fisica e tutti confidiamo nella solita provvidenziale doccia rigeneratrice e di un po’ di relax, soprattutto per i nostri amati piedi.
Angelo e Carlo

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