Tra i segni meno e quelli più, l’anno nuovo poteva tutto sommato dirsi cominciato, probabilmente in pareggio rispetto a quello passato. Sfortuna contro fortuna, tutto era più o meno rimasto come prima. Anche se tra il più e il meno qualcosa c’era il rischio che fosse cambiata. Mi distraevo dall’evenienza con pensieri leggeri, concentrandomi sulle previsioni astrali. Giove avrebbe continuato come l’anno vecchio a girare nell’universo e mentre Saturno e Mercurio promettevano congiunture migliori che non si vedevano così da un pezzo, Venere aveva tutta l’aria di inondare da lì a poco il cielo del capricorno di raggi innamorati. Il tutto mi metteva di buon umore anche se, all’improvviso, il 31 pomeriggio il filo rosso contro il pensiero negativo, quello di lana pura che per trovarlo ad agosto ci avevo dovuto sudare (e che poi non era nemmeno puro al cento per cento ma solo al settanta e che quindi, almeno per quel trenta, mi aveva pure protetta di meno), dunque quel filo rosso si era andato a spezzare.

Come un pappagallo verde su un ramo grigio di inverno

Voce di Cinzia Mastroberardino

Immagine grafica rielaborata da disegno di Stefania Mirra

Video Whiteroomagency

 

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