Oggi parliamo…
🎤🎧…del primo settembre, del cambio stagione e della vita cambiata 😌

🖋 Nel riflesso dei sanpietrini lucidi di una piazza Venezia insolitamente poco trafficata, constatavo che i primi giorni di settembre si dipanavano romantici come le note di una canzone di Guccini, ascoltata per la prima volta e fatta dei “vorrei” di un uomo parecchio innamorato. Roma me la sentivo allora più comoda di quanto non lo fosse di solito. Rarefatta, ad avvolgermi come una nuvola soffice. Trovavo addirittura posto a sedere sugli autobus presi senza troppe attese su un’insolita calma via del Corso. Succedeva sempre così. La vita affannata e affollata lasciava il passo a quella ordinata e lenta tipica di ogni ripresa, che non si abbandonava ancora ai soliti ritmi, godendo per un po’ di quella calma. La promessa dell’autunno, seppur non imminente, delle giornate tenui e bianche, delle foglie morte sulle strade grigie, a me sembrava contenere un accenno di vitalità, mi faceva dimenticare il disagio dell’estate che, ormai moribonda, aveva finalmente abbassato la cresta della sua arroganza. Mi voltavo per guardarla: accucciata e ferita, ne provavo anche un poco di pena con lo sguardo rivolto verso qualche tramonto precoce, uno di quelli che accorciano i giorni. Così uguali, nei colori, a quelli di giugno ma, allo stesso tempo, lontani da quelli un abisso pesante almeno quanto la sensazione forte di qualcosa che sta lì per morire.

Cambio stagione agognato – Come un pappagallo verde su un ramo grigio d’inverno

Disegno di Stefania Mirra
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