Oggi parliamo…
…di acqua fredda, metafore, passaggio di vita, Paolo, Pian della Tortilla, autoinganni della mente e sopravvivenza🎤🎧 🌊 🤔🧘‍♀️

Affrontando l’acqua fredda di una vigorosa lavata di faccia mattutina, una serie di interrogativi si sono susseguiti nel mentre prendevo consapevolezza di quante cose possano essere metaforizzate nella vita. A parte chiedermi se metaforizzare sia un verbo, mi veniva in mente il concetto della doccia fredda, cioè una di quelle cose che a me sta più o meno a morte sicura sul colpo. In effetti, scherzi a parte, questa cosa della doccia fredda ha questa doppia anima di evento che ti colpisce ma che, una volta affrontato, ti rinvigorisce e butta a pedate nella vita. Per una come me, che fa una discreta fatica ad abbandonare il calduccio del letto la mattina, sì, insomma quella sensazione di tiepido torpore che ti avvolge e ti fa sentire in una zona confortevole pure quando è sonnecchiante, monotona e sempre la stessa, la pratica energizzante dell’acqua fredda non è poi così ben vista. Poi però c’è che la vita se ne disinteressa altamente di quello che a noi piace e non piace e dunque l’acqua fredda addosso te la butta lo stesso. Più o meno sempre alla sprovvista. Mi chiedevo a seguire se il peggio da considerare è che il peggio può sempre peggiorare. Che insomma uno si dice tra sé e sé, dopo parecchia sventura: il mio debito con l’universo mi pare saldato. Insomma si assesta su quest’idea balorda che dopo il peggio del peggio è praticamente impossibile che possa arrivare il peggio del peggio del peggio. Senza che niente e nessuno ti abbia mai rassicurato su questo, ti convinci in maniera piuttosto ostinata sul punto benché il punto è proprio che niente e nessuno può in effetti rassicurarti su questo. A seguire non resta che chiedersi se il rinvigorimento delle  docce fredde, una volta superato l’impatto, sia in realtà qualcosa di vero o piuttosto un artificio della mente per ingannare sé stessa. Lo spunto di riflessione mi pare sufficientemente cazzuto da abbarbicarci sopra una tredicina di minuti di messaggio vocale in cui, tra una cosa e l’altra, c’è spazio anche per ricordare bei tempi andati, Paolo e la poesia del libro che mi ha regalato.

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