Oggi parliamo…
…🎤🎧 confusamente di cose indistinte viste da dietro un finestrino

🖋 Si viaggia, si percorrono chilometri sulla strada di una nuova vita. Si percorrono rettilinei, curve, tratti accidentati. Io me ne sto al finestrino a fissare di volta in volta il paesaggio. Le forme delle nuvole sono quelle che più si avvicinano all’indefinito di una sensazione, alla mutevolezza, alla loro inconsistente consistenza. Un po’ come questa presenza racchiusa nei confini dell’assenza. Gigante l’assenza, gigante la presenza. Tornare a Campobasso è respirare questo, toccare le cose solo con lo sguardo, percepire nel silenzio il ricordo della voce di mia madre. E più quel silenzio è doloroso, più lei ritorna, presente nella sua assenza. Il percorso di questo viaggio non è facile da definire, né da raccontare. E stasera sono stanca. Avevo bisogno di fissare un puntino del punto della situazione. Mettere la bandierina della tappa raggiunta, fare qualche fotografia per immortalare un momento, magari soffermandomi sulla processione del Venerdi Santo a Campobasso.

Avrei voluto parlare delle grandi emozioni delle tradizioni per augurare a tutti buona Pasqua ma la commozione si è ritirata, si è come riposta in un cassetto. Me la sento distante, quasi al di là del vetro, dietro il finestrino.

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