Oggi parliamo…

Ci sono momenti, istanti precisi che a volte restano immortalati nei nostri ricordi a fare da spartiacque tra i prima e i dopo della vita. Nel nuovo livello di inquietudine, mi ritrovo spesso a ripensare a un momento vissuto poco prima della pandemia che, con il senno del poi, mi e’ parso sempre un qualcosa con i connotati di un presagio e che descrivevo nelle prime pagine del mio diario contemporaneo tendenzialmente metropolitano: “Agli inizi di febbraio correvo nello spazio aperto…La vastità del mondo mi fagocitava nel suo caos e, per questo, ero spesso di malumore. Che strano, se dovessi parlare di quei giorni di febbraio, mi viene in mente solo il mio cappotto blu nuovo. Non so, mi viene in mente solo quello. Ci attraversavo piazza dei Cinquecento con un certo timore. Mi preoccupavano gli stormi di uccelli che sorvolavano il piazzale della stazione. Di quello mi preoccupavo, della puzza che si sentiva fin sotto la metro. E del mio cappotto blu nuovo… Con le cuffiette e la musica nelle orecchie camminavo di fretta e in apnea con scarpe francesine alla Mary Poppins. Anche di quelle mi ricordo, in effetti. Ci attraversavo poi piazza della Repubblica su quei suoi maledetti sanpietrini scomodi. Io sono una che un po’ si fissa sulle cose. In quei giorni mi ero fissata sugli uccelli. Mi sembravano un po’ troppi. Qualche volta me li ritrovavo per la strada anche morti e in preda alle mie suggestioni, che mi facevano percepire presagi di ogni tipo, per un po’ ne rimanevo turbata. Poi un pomeriggio alla fine di febbraio, mentre attraversavo il solito piazzale, quegli uccelli hanno riempito il cielo a dismisura. Non erano i soliti stormi che volano tutti insieme a disegnare coreograficamente qualcosa. Il loro era un volo disordinato e confuso, basso e minaccioso. Credo di non aver mai visto tanti uccelli insieme così in vita mia. Erano talmente tanti che ho avuto come una sensazione di sgomento…” 🖤

da Come un pappagallo verde su un ramo grigio di inverno, il ricordo di qualcosa di simile a un presagio, un momento tra un prima e un dopo. Un istante tra una vita e un’altra.

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