Il tempo perduto si sbraccia da dietro la mia schiena  come un naufrago in un’isola deserta. Oggi lo riconosco nella somma dei libri non letti ammucchiati alla sinistra del mio letto mentre ieri pensavo piuttosto che avesse i connotati indistinti di tutta la gente rimasta per strada mentre io mi affannavo nella corsa per non perdere il tram della mia vita. Solo l’altro ieri pensavo poi potesse avere la faccia di tutte quelle mie parole cercate sempre con fatica, scavando sottoterra come un minatore. Spesso, quando le trovavo, pensavo fossero gemme e pietre preziose. Invece pare fossero solo biglie di vetro colorato per giocarci sulla spiaggia. Lì dove si sono rotolate, alla fine, perdute.

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