“La tua scrittura mi emoziona e spesso mi fa salire le lacrime agli occhi. Le descrizioni sono così potenti che oltre ad essere trasportata nei luoghi che descrivi avverto anche gli odori del posto. È meraviglioso. Brava” Rossella

“Quando inizio una lettura, di qualunque genere essa sia, se la mia persona entra in empatia con cio’ che legge, divoro le pagine…Una dopo l’altra e guai a chi mi disturba… E cio’ e’ accaduto quando ho iniziato a leggere il tuo libro, Alessandra!
I tuoi vissuti, le tue eperienze, che di pagina in pagina si snodano, mi compenetrano creando emozioni e sensazioni. Il tono bianco e nero, l’ironia e l’allegria, sentimenti repressi ed espressi,un treno col suo fischio di arrivo e ritorno, una vita tra una piccola città e una metropoli. E’ tutta una rappresentazione coinvolgente per catturare l’anima del lettore e per farci conoscere quella tua nobile e gentile. Ad maiora.” Rita

“Ale, ho appena finito di leggerlo. Non so scrivere come te e non so spiegarti le sensazioni che mi ha provocato. Ho avuto gli occhi lucidi per tutta la lettura. Te lo dico con tutta la sincerità possibile e nella maniera più semplice, anche perché, ripeto non saprei dirlo diversamente: mi è piaciuto tantissimo. Complimenti di vero cuore. Ti auguro un grande successo per questo e per quello che mi auguro a scriverai!” Barbara

“Nel suo “sentirsi pesante” Alessandra mi ha messo davanti al disagio tragicomico dei fuorisede, raccontato ricordando il luogo di origine, come fosse una fotografia conservata nella memoria; le scene di vita vissuta a Roma, lì dove il presente diventa il futuro di un tempo dal quale non si potevano ancora immaginare i progetti, gli studi e l’amore. Capriole di sensazioni ed emozioni, divertenti come onde di un mare in finta tempesta. Un mare che la muove e smuove le cose, senza mai metterle davvero in pericolo…Su quante pagine ho riso e sorriso… ? Altro che pesantezza! Una dettagliata consapevolezza di sè. Come spulciare nel proprio animo ogni tassello emotivo, senza lasciare nulla di perduto nel tempo e in quei chilometri che distanziano Campobasso da Roma. Un modo divertente di raccontarsi, un connubio di umiltà, timidezza e voglia di comunicare e condividere, in cui ritrovarsi un po’… “Io gennaio me lo immagino bello” : storie di una fuorisede, storie di tutti quei fuorisede che nella pienezza delle loro vite si sentono sempre, un po’ comicamente e un po’ magicamente, “fuori posto”. Michela

“Aspetto con ansia il tuo ritorno per una dedica sul tuo meraviglioso libro. Letto tutto d’un fiato.Ti conosco da quasi trent’anni e mi hai fatto rivivere i bei tempi passati, come se fossi io la protagonista…..ovviamente la tua vita a Roma da studentessa non la conoscevo e quindi è stata una sorpresa per me…..risate a non finire!C’è poi Luglio….mi si stringe il cuore…lo stesso mese in cui anche io ho perso mio padre. Ho imparato negli anni dai vostri racconti a volere bene a un uomo che non ho mai conosciuto e leggendo le tue bellissime parole è come se avessi perso io quell’uomo! Sei una grande donna e meravigliosamente dolce!” Mariassunta

TO BE CONTINUED…

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