Capita spesso di avere i pensieri sovrapposti. Come una sorta di stratificazione di considerazioni. L’una sull’altra a sommarsi, per poi dividersi e ancora incrociarsi, tagliarsi, interrompersi. Mi capita di non riuscire a metterci ordine, che so, di partire da un punto e dipanare la matassa, in maniera lineare, logica. No, quella ad ogni buon proposito mi si arruffa sempre di più, come quando ti si increspano i capelli e si annodano, si “impicciano”. Come quella capigliatura scompigliata di una persona a me cara di fronte alla quale la sua nonnina proferì la frase “tiè li capill impicciati come le cervella”. Così potrei parlare anche del mio di cervello impicciato più di una capigliatura scomposta o anche del mio essermi sentita sempre fuori tempo massimo, anche per averlo, il cervello scompigliato come una capigliatura impicciata. Che un cervello scomposto come una capigliatura scompigliata, nella vita, serve un poco entro un certo tempo, e non di certo quando quello massimo lo si è superato da un pezzo. E forse sì, potrei anche parlare del mio scrivere oltre i confini del tempo massimo. Di cosa sarà mai il tempo massimo. E potrei poi scrivere di quanto sia dura resistere al mio di tempo massimo. E sì, potrei scrivere, potrei scrivere, potrei scrivere, potrei scrivere…

…nel frattempo che ci penso a quello che io potrei, vorrei, e perché dovrei scrivere, scrivo quello che Michela mi scrive. E un poco, sinceramente, la matassa si dipana.

Il cervello si calma e si “alliscia”. Sì, proprio come una capigliatura arruffata quando un po’ dolcemente… viene pettinata.

“Parlando della tua passione per la scrittura voglio dirti che ieri credevo veramente a quello che dicevo. Il talento è un dono e non abbiamo il diritto di sprecarlo una volta che ne si è consapevoli. Trovare una ragione per coltivarlo anche in maniera non troppo invadente nella tua vita, purché sopravviva e viva sempre…Saper comunicare emozioni, stimolare la curiosità, incoraggiare la lettura, permettere agli altri di entrare nel proprio pensiero e sapere che ci entrano volentieri è già qualcosa di meravigliosamente gratificante e di cui essere grati…Ciò che scrivi ha un valore che può essere quantificato in diversi modi. Il compromesso sta nel dedicare a ogni cosa il giusto tempo e la giusta energia, con le dovute priorità…”

Cit. Michela Di Lemme

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