“Il mattino che mi alzai per iniziare questo libro, tossii. Qualcosa veniva fuori dalla mia gola, mi strangolava. Spezzai il filo che la teneva e la buttai via. Tornai a letto e dissi: il mio cuore.
La quena è uno strumento fatto di ossa umane. Deve la sua origine al culto di un indio per la sua amante. Quando la donna morì, con le sue ossa lui costruì un flauto. La quena ha un suono più penetrante, più ossessionante del flauto comune.
Coloro che scrivono conoscono il procedimento. Pensavo a questo mentre sputavo il mio cuore.Solo che io non aspetto che il mio amore muoia.”

Anais Nin – “La casa dell’incesto”

 

 

 

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