20 km di passi

Si parte da Arzua dopo le 7, tutti insieme, dopo colazione al bar. Questa notte è piovuto, la strada è bagnata e qualche goccia si fa ancora sentire. Iniziamo a camminare e subito dopo aver lasciato il vialone centrale ci ritroviamo, con altri pellegrini, in un ambiente agricolo e cominciamo i saliscendi, ormai diventati familiari, del paesaggio collinare galieco. Il cielo si rischiara mano mano che procediamo e arriverà anche il sole più tardi ad accompagnarci nel percorso, risparmiandoci la pioggia. Certo che in ventinove giorni aver provato il bagnato di una pioggia a vento soltanto per un’ora o poco meno, a Logrono, ha dell’eccezionale. Veramente fortunati!
Attraversiamo boschi con eucalipti e, forse anche per effetto del bagnato e dell’umidità trattenuta dalle piante e nei campi, è ancora più forte, in certi momenti, il profumo balsamico che si respira.

 


Procediamo su ampia sterrata, alternata a parti su asfalto, ma per fortuna, a una certa distanza dalla N-547 e dal suo traffico. Ogni tanto ci affianchiamo al suo percorso, ma per brevi tratti; capita di tagliarlo passando da un lato all’altro e ritornando nel verde. Anche oggi stalle e trattori al lavoro nei campi.I circa venti chilometri, che si considerano distanza “corta”, “sotto media” delle distanze giornaliere, passano tranquillamente e dopo soste per colazione di metà mattina e “cerveza” di fine tappa, approdiamo alla Pension Predouzo a Predouzo.

 


Carlo sostiene che il cammino finisce oggi e che domani, con i circa 18 km che ci separano dalla cattedrale, è un’altra cosa, con un’atmosfera particolare, carica di attesa per vedere materializzarsi la sagoma delle torri già in lontananza e fermarsi, arrestando il passo, nella Praza do Obradoiro.
Certamente sarà un giorno particolare, unico e carico di emozione, come lo è stato il primo, quel lontano 12 maggio quando a Saint Jean Pied de Port si sono messi in moto i passi di questa avventura, piena di imprevedibilità.
Decidiamo di partire molto presto domattina per gustare ulteriormente l’arrivo a Santiago. Ultreya!
Angelo e Carlo

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