Dal respiro corto della piccola città di provincia all’illusione dell’aria inebriante della grande città. Andate e ritorni tra luoghi geografici e luoghi dell’anima, quelli in cui un fuorisede rimane incastrato per sempre.Giorni di un anno che scorrono veloci tra stagioni e cambi stagione, strade, stazioni metropolitane, luoghi oscuri virtuali, scale, malesseri accucciati nella mente, cabine telefoniche al centro di Roma…pappagalli verdi sui rami grigi d’inverno.Il racconto di un dolore: una lettera di una figlia ad una madre che ripercorre i passi del tratto più impervio dell’accidentato percorso del lutto. “… Te ne sei andata, mamma, e io mi sono persa. Perdendoti mi sono perduta…”